POS obbligatorio 2020: cosa c'è da sapere

La guida definitiva per fare chiarezza sui provvedimenti relativi all'obbligo del POS dal 2020 in base alla Legge Finanziaria.

L’obbligatorietà da parte degli esercenti di accettare pagamenti elettronici tramite POS, è tema molto discusso negli anni e spesso oggetto di revisioni da parte del legislatore. Obbligo del POS quindi si o no? Vediamo di fare chiarezza.

Il POS: cos’è e come funziona

Si chiama Point Of Sale ma viene abbreviato con l’acronimo POS. Si tratta di uno strumento messo a disposizione per commercianti o chiunque eserciti attività di vendita di prodotti o servizi, per accettare pagamenti elettronici tramite carta, bancomat e, grazie alle nuove tecnologie, anche smartphone e smartwatch. Ce ne sono di varie tipologie a seconda delle esigenze, della connessione internet di cui si dispone e delle necessità di doverlo utilizzare anche in mobilità (per saperne di più leggi anche POS mobile e fisso: quale scegliere e perchè:

POS fisso: connesso direttamente via cavo all’ADSL o alla Fibra del negozio

Pos Cordelss: connesso tramite WI-FI o GPRS

Mobile POS: dispositivo portatile per chi ha necessità di accettare pagamenti in mobilità (ad esempio Taxi, fiere, ecc.)

SmartPOS: dispositivi di nuova generazione molto simili a Tabelt, con sistema operativo evoluto, schermo a colori e app store dedicati alle imprese

Il POS, per funzionare, deve essere collegato alla rete elettrica (o batteria) e telefonica (anche tramite una SIM 3G o 4G), solo così potrà processare la transazione economica. Il denaro effettuerà un percorso destinato a terminare direttamente nel conto bancario dell’azienda o del commerciante, senza passaggio di denaro contante.

Legge Finanziaria 2020 e POS obbligatorio: le novità

Nella nuova legge di Bilancio, tra le altre cose, sono state introdotte numerose novità in tema pagamenti elettronici. Il Governo conferma che in ogni esercizio commerciale, è obbligatorio avere almeno un terminale POS che permetta ai propri clienti di pagare con carta o bancomat per qualsiasi importo. Dal 2020, quindi, chi esercita attività commerciale o fornisce prestazioni professionali a livello medico e non solo, dovrà fornire al cliente la possibilità di pagare con carta di debito, carta di credito, bancomat o prepagata.

Il Governo, però, ha introdotto anche una serie di misure incentivanti rivolte sia alle piccole imprese, commercianti, artigiani e professionisti, che ai consumatori finali, con l’obiettivo di stimolare l’utilizzo di pagamenti elettronici tracciabili. Vediamoli nel dettaglio.

Credito di imposta sulle commissioni POS

Il credito d’imposta è rivolto a tutti gli esercenti con ricavi complessivi nell’anno precedente inferiori o uguali a 400.000 euro. È previsto un credito d’imposta pari al 30% delle commissioni sulle transazioni accettate con il POS a partire dal 1 luglio 2020. Tale somma non verrà aggiunta al reddito lordo e non è tassabile ai fini Irap o Ires. Il credito d’imposta sarà utilizzabile solamente in compensazione, a partire dal mese successivo a quello in cui è stata sostenuta la spesa e dovrà essere inserito nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta di maturazione del credito e nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi d’imposta successivi fino a quello nel quale se ne conclude il beneficio.

Per i dettagli su credito d'imposta sulle commissioni POS puoi leggere il nostro articolo dedicato all'argomento.

Detrazione al 19% per spese mediche, sportive e altro

Dal 1 Aprile 2020, i consumatori che intendano scaricare dalla propria dichiarazione dei redditi le spese mediche, sportive per i ragazzi, gli affitti per gli studenti fuori sede, le spese universitarie e per l’istruzione, le spese funebri e le spese per le badanti, dovranno necessariamente effettuare il pagamento di tali prestazioni esclusivamente con strumenti tracciabili (POS, bonifici, ecc…). Sono escluse le «spese sostenute per l’acquisto di medicinali e di dispositivi medici, nonché alle detrazioni per prestazioni sanitarie rese dalle strutture pubbliche o da strutture private accreditate al Servizio sanitario nazionale». In caso di pagamento in contanti non sarà quindi più possibile detrarre il 19% di tali spese in alcun modo.

Bonus Befana

Uno degli incentivi più curiosi, sicuramente per il suo nome, è il Bonus Befana. Si tratta di una misura premiale utile per incentivare gli acquisti con moneta elettronica. Sono previsti dei rimborsi in denaro per chi sceglie di effettuare pagamenti presso qualsiasi esercente tramite carta o bancomat. Il Bonus Befana prevede uno stanziamento di tre miliardi di euro tra il 2021 il 2022 che permetterà, tramite un meccanismo di cashback, di ricevere indietro circa il 2% delle spese sostenute con carta, per un importo massimo di circa 2.000 euro.

I criteri del Bonus Befana verranno individuati dal Ministero dell’Economia e delle Finanze entro la fine di aprile 2020.

Lotteria scontrini

La lotteria degli scontrini, invece, sarà attiva dal primo luglio e ha lo scopo di rendere conveniente per l’esercente ed il consumatore, evitare qualsiasi forma di evasione fiscale anche per piccoli acquisti. La lotteria funzionerà in questo modo: ogni pagamento elettronico verrà sorteggiato per ottenere dei premi in denaro estratti mensilmente, tramite un codice identificativo personale. Questi, però, non rientreranno nel reddito tassabile del vincitore e non saranno neanche soggetti ad alcuna tassazione prevista per le vincite. Anche qui i meccanismi verranno resi noti nel corso dell’anno. Per saperne di più leggi anche Lotteria scontrini: cos'è e come funziona per gli esercenti

Multe e sanzioni

Per il momento sembra sventata la possibilità di multe e sanzioni in caso di indisponibilità dell’esercente di accettare pagamenti elettronici tramite POS nonostante per legge sia obbligatorio. L’obbligo infatti, non è al momento accompagnato da una sanzione in denaro come invece era prevista in una prima versione della legge di bilancio, che prevedeva una multa pari a 30€ + il 4% del valore della transazioni rifiutata. E’ probabile che questa misura sia solamente rimandata e possa vedere la luce nei prossimi mesi quando, all'obbligo del POS, si potrebbe riproporre la sanzione di cui sopra.

Le soluzioni per ottenere un POS, sono ormai davvero numerose sul mercato: passiamo da POS senza canone fisso che prevedono un pagamento di commissioni solo in base all’effettivo transato o, al contrario, offerte che prevedono un canone fisso a prescindere dal volume del transato accettato.

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